Il giorno tanto atteso è arrivato; dopo quasi sette mesi, stanno per riaprirsi le porte delle scuole ai nostri studenti, ossia agli attori principali del mondo dell’istruzione.
Sebbene personalmente durante il lockdown sia stato in contatto continuo con colleghi, alunni, famiglie e dirigenza e sebbene dallo scorso luglio abbia già avuto la possibilità di recarmi più volte presso l’edificio scolastico, soltanto il 24 mattina, al suono della campanella, mi sentirò di nuovo ”a casa”.
I mesi caratterizzati dalla Didattica a distanza sono stati difficili – in alcuni casi anche dolorosi – per tutti e sappiamo bene che purtroppo non possiamo ancora scrivere la parola FINE a questa pagina di storia che il virus ci ha consegnato, tant’è che ogni scuola (anche quella in cui insegno) ha predisposto diversi piani da attivare, a seconda dell’andamento dei contagi.
La cosiddetta “DAD” ha rappresentato una grande sfida per alunni, famiglie, docenti, dirigenti e personale scolastico e forse l’emergenza è riuscita a sviluppare, in tutti, competenze impensabili fino a qualche mese fa: tanti alunni, docenti e genitori hanno scoperto, per esempio, che il mondo delle App non finisce con TikTok, Instagram o Facebook e che Google non è solo un motore di ricerca.
Webinar, Zoom, Gsuite, Weschool, Meet, Edmodo, sono diventati termini sempre più familiari, che ci accompagneranno sicuramente anche nel futuro (speriamo in maniera solo complementare o residuale rispetto alla didattica in aula).
Ho potuto piacevolmente constatare come la didattica per competenze sia stata il vero faro della DAD, stimolando in docenti ed alunni nuove prassi, nuove metodologie, nuovi percorsi, nuove attività. Durante il lockdown la realtà quotidiana, le notizie, la rete, i media sono diventati parte integrante delle lezioni e degli apprendimenti; personalmente ho cercato di attingere dalla quotidianità per incentrare il più possibile la mia azione didattica sullo sviluppo di nuove competenze e non soltanto sull’assimilazione di nuove conoscenze.
Alla fine dell’anno scolastico, recependo le indicazioni ministeriali, tese a venire in qualche modo incontro agli alunni e alle alunne, si è proceduto ad una valutazione che molti hanno visto come troppo accondiscendente o benevola; sebbene in parte vero, va sottolineato come la Didattica a distanza abbia necessariamente dovuto portare a valutare tanti aspetti assenti nella didattica in presenza: si è cercato di prediligere una VALUTAZIONE DI TIPO FORMATIVO.
L’esperienza della DAD ha dunque evidenziato l’importanza di una valutazione improntata alla valorizzazione delle competenze degli alunni, puntando a premiare non solo le conoscenze acquisite all’interno delle diverse discipline, ma anche il percorso.
Noi tutti – da studenti un tempo e da genitori oggi – siamo stati abituati a concentrarci esclusivamente sulla fase finale dello studio: il voto, il giudizio, la matita rossa o quella blu, promosso, bocciato, buono, cattivo. Tale tipo di valutazione, conosciuta come SOMMATIVA, si limita a rilevare, a posteriori, gli esiti, senza accompagnare i processi di apprendimento e senza riuscire a fungere da stimolo per il miglioramento continuo dell’alunno.
Che possa, allora, essere di buon auspicio quanto accaduto durante la didattica a distanza, affinché i docenti affianchino sempre più al mero accertamento delle conoscenze una vera VALUTAZIONE FORMATIVA, che si concentri anche e soprattutto sul COME gli alunni recepiscono le nuove conoscenze; la valutazione formativa è fondamentale perché mira ad adeguare l’attività didattica alle diverse esigenze e caratteristiche degli alunni, puntando ad “aggiustare il tiro”, ove necessario.
La Didattica per competenze, come ho ricordato varie volte, parte dalla simulazione di una situazione problematica di partenza, di fronte alla quale potrebbe trovarsi un qualsiasi alunno nella realtà sociale; il problema non avrà soluzioni preconfezionate e tenderà, quindi, a stimolare nell’alunno diverse risposte.
Se si parla di problema (o compito) autentico, anche la valutazione dovrà tener conto delle competenze acquisite, a partire da quelle trasversali: lo sviluppo personale, le capacità di problem solving e di adattamento, la comunicazione, il senso di responsabilità, l’uso delle tecnologie sono solo alcune delle competenze che la gestione a distanza dell’emergenza COVID è riuscita a stimolare nei nostri alunni.
Non disperdiamo tale patrimonio e continuiamo, anche in futuro, a valutare le nostre studentesse e i nostri studenti in maniera formativa. Buon anno scolastico!