Dopo due anni è tornata la prima prova scritta di Italiano; cinquecentomila studentesse e studenti, alle 8 di questa mattina, erano in trepidante attesa, fuori dai cancelli, pronti per affrontare il primo scoglio.
I due anni di assenza della prova scritta di italiano hanno coinciso con i primi due anni di (nuova) vita dell’Educazione Civica nelle scuole italiane.
Cittadinanza e Costituzione, Ambiente e Innovazione Digitale sono i tre cardini dell’Educazione Civica e su queste tematiche gli studenti italiani, di tutte le classi, di ogni ordine e grado, si formano (o per lo meno dovrebbero) nel corso dell’anno, pronti per sviluppare un ampio ventaglio di competenze (storiche, sociali, tecnologiche e civiche in primis) che, nel corso della vita, torneranno utili per affrontare ogni singola circostanza che si presenterà davanti.
E proprio oggi, il primo giorno degli Esami di Maturità, all’interno delle tracce oggetto della prima prova, le nostre ragazze e i nostri ragazzi hanno ritrovato elementi sviluppati (o sviluppabili) nelle lezioni di Educazione Civica: il dramma dell’espulsione dalla scuola e le leggi razziali nella vita di Liliana Segre, il discorso alla Camera sui cambiamenti climatici del Premio Nobel Giorgio Parisi, i rischi della rete, l’iperconnessione e la web reputation sono solo alcune delle tematiche su cui i maturandi sono stati chiamati a riflettere; proprio sulla traccia legata alla rete è stato chiesto, per esempio, di “argomentare il proprio punto di vista anche in riferimento alla cittadinanza digitale, sulla base delle proprie esperienze”; eccola, allora, ancora una volta la centralità dell’Educazione Civica, che, con tutte le difficoltà legate alle modalità di attuazione, alle ore e alle discipline da coinvolgere e ad altri meccanismi ancora da oliare, si presenta come un potenziale fulcro dell’intero percorso scolastico italiano, anche se non sempre totalmente capito o ben gestito; le potenzialità dell’Educazione Civica stanno nelle mani delle famiglie e di noi docenti, a prescindere dalla disciplina di insegnamento. Ogni materia può e deve trattare le tematiche prima citate: la Fisica non deve necessariamente occuparsi solo del moto circolare uniforme o della legge di Ohm, ma dedicare ore e passione all’irreversibilità dei processi, al risparmio energetico, alla tecnologia del solare termodinamico; la Storia non può fermarsi solo alle 5 giornate di Milano, tralasciando i principali eventi sociali, giuridici e politici che hanno cambiato l’Italia e il mondo negli ultimi cinquant’anni; la Letteratura deve necessariamente passare per autori e testi che hanno segnato la storia dei Diritti dell’Uomo, attingendo, se serve, anche dalla musica (non dimentichiamo un certo Bob Dylan, vincitore del Nobel per la Letteratura) per trattare liriche, prose e canzoni legate alla sostenibilità ambientale; l’Informatica, il Diritto e l’Economia hanno il dovere di portare all’attenzione di alunne e alunni le problematiche legate alla rete, ai social, alle minacce, ai potenziali reati, al bullismo, al cyber bullismo, all’etica della finanza. L’Educazione Civica non è una disciplina a sé, vive di e con le altre materie, unisce, appassiona…
L’Educazione Civica è nascosta in ogni anfratto della nostra scuola e si palesa tutti i giorni, anche in quello della prima prova di maturità.